È un pesce di media taglia la cui colorazione del dorso è grigio scura, talvolta volge all’azzurro o al verde e argentea sui fianchi. Sul corpo ci sono numerose squame.
Specie di qualità superiore è il cefalo dorato (Liza aurata, Risso 1810) che si distingue facilmente dagli altri per la presenza di un’intensa colorazione dorata sull’opercolo e parte del muso.
I cefali in genere sono pesci litorali, che vanno in cerca di cibo in piccoli o grandi gruppi in prossimità degli sbocchi dei corsi d’acqua, ma penetrano anche nelle acque salmastre e dolci (lagune e fiumi) e nei porti. I giovani stazionano in primavera anche nelle lagune e si spostano verso il mare nel periodo riproduttivo che va da luglio ad ottobre.
È considerato un pesce semigrasso dalla carne abbastanza digeribile, il sapore delle sue carni dipende dall’ambiente in cui vive. Viene commercializzato sia fresco sia congelato. Si presta ad essere cucinato sulla brace. Dai suoi ovari, salati ed essiccati si ricava la “bottarga”.
In Liguria il cefalo viene pescato con reti da posta e con reti a circuizione. In altre zone d’Italia, specie nell’Adriatico, è invece catturato con i lavorieri, cioè trappole fisse che sfruttano le migrazioni che i pesci effettuano tra mare e laguna per ragioni riproduttive, termiche e trofiche
Può arrivare a misurare 100 cm di lunghezza ed oltrepassare i 4 Kg di peso, ma in genere vengono pescati individui di 30 cm