È una specie pelagica conosciuta anche come “Tonno pinna blu”.
Il corpo è fusiforme e piuttosto massiccio, con peduncolo caudale sottile e provvisto di 7-10 paia di pinnule gialle e di una carena longitudinale. Le pinne sono molto robuste e adatte al nuoto veloce, infatti il tonno è probabilmente il miglior nuotatore.
La colorazione è blu scura sul dorso e grigio-argentata sul fianchi.
È uno dei pesci ossei di maggior grandezza, infatti può raggiungere i 3 m di lunghezza e i 450 Kg di peso. Il nome “tonno rosso” deriva dal fatto che le sue carni sono irrorate da numerosi vasi sanguigni che gli consentono di svolgere un’intensa attività muscolare.
È un vorace predatore: da giovane si nutre di plancton, mentre da adulto caccia cefalopodi, crostacei e altri pesci, prevalentemente sardine e alacce.
I tonni passano da una fase erratica, isolati o in piccoli gruppi, ad una fase gregaria, che coincide con il periodo riproduttivo.
Viene consumato soprattutto fresco o inscatolato. Il tonno in scatola, conservato sott’olio o in salamoia, mantiene inalterate le sue qualità organolettiche. La carne del tonno ha caratteristiche diverse a seconda di quale parte del corpo si considera. La parte ventrale, detta ventresca, e più ricca di grasso e ha una consistenza più morbida rispetto alla parte dorsale; i muscoli rossi hanno un sapore più forte.
Il tonno può essere consumato anche come mosciame, ovvero filetti di tonno asciugati al sole o in appositi forni, mentre dagli ovari salati ed essiccati al sole per alcuni giorni, si produce la bottarga.
Vengono pescati con le reti a circuizione dette “tonnare volanti”, con palangari o ami a lenza singola (drifting)
3 metri
Vive in mare aperto, nel fondali dei mari calmi e temperati, sia a notevole profondità che in superficie e si avvicina alla costa solo in determinati periodi dell’anno, per motivi trofici o riproduttivi.