Il pesce pescato nella Riviera di Ponente viene distribuito attraverso due distinti canali di vendita.
Il primo canale, quello che meno coinvolge la filiera dei prodotti ittici, è la vendita diretta al consumatore che può avvenire soltanto a determinate condizioni. La vendita infatti deve avvenire al momento dello sbarco o tramite apposite postazioni predefinite; il pesce non deve essere trattato in alcun modo, ivi compresa la pulitura; non devono essere superate a persona determinate quantità di venduto.
I principali utilizzatori di questo canale sono i "tremaglini", cioè i pescatori che praticano la pesca con il tremaglio, e che operano su piccole quantità di pescato.
Il secondo canale di vendita è la vendita tramite asta ai grossisti, ai rivenditori o ai ristoratori. È il canale di vendita preferenziale degli operatori che utilizzano i palamiti o lo strascico, e che operano su quantità di pescato relativamente grandi. In questo caso entra in gioco la tracciabilità del prodotto tramite etichettatura delle partite di pescato.
Rimane escluso il mercato industriale.
Nel secolo scorso l'asta del pesce veniva effettuata direttamente in banchina.
Nel 2008 il Comune di Sanremo e la Regione Liguria hanno avviato il lungo iter presso l’Unione Europea per il riconoscimento della IGP per il gambero rosso.
Con i regolamenti attuali i pescatori possono vendere piccole quantità di pescato direttamente al pubblico. Non è molto differente rispetto alla metà del secolo scorso, quando alle mogli dei pescatori veniva affidato l'invenduto e il compito di venderlo nei paesi dell'entroterra trasportandolo con le "ceste".
