LE FIGURE STORICHE > Carlin

 
Carlin - GAC
 


Carlin

Le reti di una volta erano di cotone. L'azione dell'acqua salata e delle sostanze rilasciate dai pesci al momento della cattura rovinavano velocemente la fibra causandone il deterioramento.
Per evitare questo, i pescatori facevano bollire le reti prima di ogni stagione in grandi paioli di rame insieme a un trito di corteccia di pino. Il tannino, un conservante naturale, rilasciato dal legno nella mistura veniva assorbito dalla fibra che diventava più resistente alle intemperie.

A Borgo Peri, in Oneglia, c'era una figura che ogni anno organizzava la bollitura delle reti per pescatori, il signor "Carlin".

Carlin preparava il miscuglio di acqua e trito di corteccia in grandi paioli di rame, lo metteva a bollire su fuochi di "brotti" di ulivo per qualche ora, dopodiché faceva passare le reti nel miscuglio, tenendole immerse per pochi minuti.

La colorazione rossa delle reti era quindi un effetto secondario rispetto all'effetto conservante dei tannini, ma importante: la rete bianca infatti è più individuabile dai pesci!

 

Carlin - Extra 2

Rüsca

Nome in dialetto della corteccia di pino

Condividi questo contenuto attraverso i social network oppure inviando il link con una mail!
 
 
Questo sito utilizza i cookies: proseguendo nella navigazione acconsenti al loro utilizzo.   Informativa Chiudi